Progetto di Lingua Inglese:
Metodo OPOL - One Person One LanguagePer evitare che il bambino mescoli due o più idiomi il consiglio ricorrente che danno gli esperti è quello di applicare il metodo ONE PERSON ONE LANGUAGE (OPOL): una persona, una lingua.
Esempio: una mamma francese vive a Milano con il marito italiano. Lei dovrà parlare a loro sempre e solo in francese, il padre sempre in italiano. Anche secondo Andrea Marini, ricercatore in Psicologia generale all'Università di Udine, dove insegna Psicologia del Linguaggio e Neurolinguistica, e Docente di Linguistica Generale e Applicata per il Corso di Laurea in Logopedia dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata dagli studi non emerge un influsso del bilinguismo sui problemi del linguaggio. Il problema ci sarebbe stato comunque. Il bilinguismo non è un fattore di rischio, a meno che uno dei due genitori usi una certa lingua quando maltratta il bambino. Ci si deve preoccupare se intorno ai 4 anni il bambino tende a mischiare: si tratta di SWITCH, o MIX PATOLOGICO.
Il bimbo formula un enunciato in una lingua e poi in un'altra, il MIX PATOLOGICO si ha quando il piccolo usa parole di lingue diverse e al quel punto deve essere il genitore che non deve permettere che il figlio perda la sua lingua madre, magari praticandola a casa, facendogli vedere Cartoni oppure leggendogli storie nella sua L1 ovvero Lingua Primaria. La L2 è, invece, la seconda Lingua che viene trasmessa al bimbo.
KIDS Anno Numero I Autrice Francesca Guinand. Il metodo applicato presso "Il Nido degli Angeli" è pressochè lo stesso. I bambini applicano la L1 a casa quotidianamente con i genitori, e la L2 al Nido tutti i giorni per almeno 30-40 minuti al giorno con l'Educatrice Lingua Inglese.
Esempio: una mamma francese vive a Milano con il marito italiano. Lei dovrà parlare a loro sempre e solo in francese, il padre sempre in italiano. Anche secondo Andrea Marini, ricercatore in Psicologia generale all'Università di Udine, dove insegna Psicologia del Linguaggio e Neurolinguistica, e Docente di Linguistica Generale e Applicata per il Corso di Laurea in Logopedia dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata dagli studi non emerge un influsso del bilinguismo sui problemi del linguaggio. Il problema ci sarebbe stato comunque. Il bilinguismo non è un fattore di rischio, a meno che uno dei due genitori usi una certa lingua quando maltratta il bambino. Ci si deve preoccupare se intorno ai 4 anni il bambino tende a mischiare: si tratta di SWITCH, o MIX PATOLOGICO.
Il bimbo formula un enunciato in una lingua e poi in un'altra, il MIX PATOLOGICO si ha quando il piccolo usa parole di lingue diverse e al quel punto deve essere il genitore che non deve permettere che il figlio perda la sua lingua madre, magari praticandola a casa, facendogli vedere Cartoni oppure leggendogli storie nella sua L1 ovvero Lingua Primaria. La L2 è, invece, la seconda Lingua che viene trasmessa al bimbo.
KIDS Anno Numero I Autrice Francesca Guinand. Il metodo applicato presso "Il Nido degli Angeli" è pressochè lo stesso. I bambini applicano la L1 a casa quotidianamente con i genitori, e la L2 al Nido tutti i giorni per almeno 30-40 minuti al giorno con l'Educatrice Lingua Inglese.